Evoluzione dell'Addomesticamento dei Conigli

Scopriamo insieme il viaggio affascinante dell'addomesticamento del coniglio, un percorso che attraversa secoli e culture, dall'antica Spagna all'Impero Romano, fino all'era moderna.

Esploriamo come questi adorabili animali siano passati da risorsa alimentare a compagni domestici, conquistando i cuori di milioni di persone in tutto il mondo, inclusa l'Italia.

 

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I primi passi nell'antica Spagna

La storia dell'addomesticamento del coniglio inizia circa nel 12° secolo a.C., quando i marinai fenici, visitando la costa della Spagna e confondendo il coniglio europeo con una specie della loro terra nativa (l'irace, Procavia capensis), lo chiamarono i-shepan-ham, ovvero "terra o isola degli iraci".

La cattività dei conigli nell'Antica Roma

L'allevamento di conigli come fonte di cibo è registrato già nel 1° secolo a.C., quando lo scrittore romano Plinio il Vecchio descrisse l'uso di gabbie per conigli, insieme a recinti chiamati leporaria.

A Roma, i conigli venivano allevati in grandi colonie murate, con mura che si estendevano sottoterra. Secondo Plinio, il consumo di conigli non nati e neonati, chiamati laurices, era considerato una prelibatezza.

Dal Medioevo alla modernità

La presenza del coniglio domestico diventa più evidente nel Medioevo, periodo in cui i conigli selvatici venivano spesso tenuti per la caccia. Nel sud della Francia, i monaci incrociavano conigli almeno dal 12° secolo d.C. Probabilmente la domesticazione fu un processo lento che ebbe luogo a partire dal periodo romano (o anche prima) fino al 1500.

Nel 19° secolo, con l'emergere dell'interesse per gli animali in generale, gli appassionati di conigli iniziarono a sponsorizzare mostre e fiere di conigli in Europa occidentale e negli Stati Uniti. Furono create e modificate razze di vari animali domestici con lo scopo aggiuntivo dell'esibizione, un cambiamento rispetto alle razze che erano state create esclusivamente per il cibo, la pelliccia o la lana.

I conigli come animali da compagnia

La pratica di tenere i conigli come animali da compagnia iniziò nel 1800, coincidendo con le prime differenze scheletriche osservabili tra le popolazioni selvatiche e domestiche, sebbene i conigli in cattività fossero sfruttati da oltre 2.000 anni.

Una fase significativa fu quella che divenne nota come il "Belgian Hare Boom", che iniziò con l'importazione dei primi Belgian Hares dall'Inghilterra nel 1888 e, poco dopo, la fondazione dell'American Belgian Hare Association, il primo club di conigli in America.

I conigli domestici nell'Italia moderna

In Italia, l'interesse per i conigli domestici ha visto un aumento significativo negli ultimi decenni. Questi animali sono diventati sempre più popolari come animali da compagnia grazie alla loro natura docile e alla loro capacità di formare un legame stretto con i loro proprietari.

Le razze di conigli nani più popolari in Italia includono il Testa di Leone, contraddistinto dalla sua criniera di pelo lungo e morbido che circonda la testa, e l'Ariete, apprezzato per le sue orecchie lunghe e cadenti e il suo pelo morbido.

In risposta a questa crescente domanda, sono stati creati numerosi club e associazioni per gli appassionati di conigli in tutto il paese. Questi gruppi offrono consigli su come prendersi cura di questi animali, organizzano eventi sociali e mostre e promuovono la salvaguardia e il benessere dei conigli.

L'Italia ha anche visto un aumento delle adozioni di conigli dai rifugi per animali. Molti italiani stanno scegliendo di adottare conigli abbandonati o maltrattati, fornendo loro un ambiente amorevole e sicuro.

Infine, la presenza di conigli domestici ha influenzato anche l'industria dei prodotti per animali da compagnia in Italia. Ora è possibile trovare una vasta gamma di prodotti progettati specificamente per i conigli, dai cibi specializzati e gli snack ai giochi, dalle gabbie alle lettiere.

 

Fonti